Caro scuola: un bonus per la detrazione dei costi per i libri sostenuti dalle famiglie

La proposta del governo Meloni si aggira sulla detraibilità del 19% di un tetto di spesa di 1.000 euro, pari ad un recupero di 190 euro. Più strutturale passare ai libri in comodato d’uso agli studenti da parte delle scuole.

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Per combattere il caro scuola tra libri, dizionari, astucci, quaderni e anche zaini rigorosamente trolley con le ruote per evitare di sobbarcare le schiene dei ragazzini con carichi anche di 15 kg di carta, che comporta una spesa di circa 300-500 euro a ragazzo a seconda delle classi e degli indirizzi di studio, in crescita del 9,2% secondo i calcoli dell’Osservatorio nazionale di Federconsumatori che valuta in circa 600 milioni il volume complessivo del settore dei libri scolastici.

Il governo Meloni sta valutando un piano destinato alle giovani coppie, ma limitato alle classi di reddito meno abbienti.  La prima ipotesi prevede l’arrivo di un ampliamento ai libri di testo delle detrazioni al 19% previste per alcune spese scolastiche, fissando comunque un tetto (di circa 1.000 euro di spese e quindi di 190 euro di sconto) e limitando la platea con l’Isee. Ma questo intervento, in base alle ultime valutazioni fatte, rischierebbe di uscire fuori dal perimetro previsto dal Piano Strutturale di Bilancio, concordato con l’Ue lo scorso anno, che impegna il Paese per almeno un quadriennio.

Un’altra ipotesi per combattere il caro scuola è inserire l’aiuto nella cardDedicata a te” che è stata inviata ai contribuenti più poveri, quelli con un Isee, l’indicatore che misura la situazione economica, sotto i 15.000 euro. L’idea di intervento sui libri è ben accolta dagli editori, che si difendono dall’accusa di rincaro dei testi scolastici: gli aumenti afferma l’Associazione Italiana Editori – sono di gran lunga inferiori all’inflazione. Per le opposizioni, invece, bisogna fare di più. Le detrazioni non bastano, afferma il presidente dei senatori del Pd, Francesco Boccia, che rilancia invece il disegno di legge avanzato dal suo partito per la gratuità dei libri di testo anche nelle scuole secondarie.

Lo scenario di libri in comodato d’uso agli studenti da parte delle scuole potrebbe essere lo scenario più concreto per abbattere il caro scuola, visto che laddove è in uso, specie nel ciclo dell’obbligo, questo comporta numerosi vantaggi: dai costi azzerati o decisamente abbattuti per le famiglie che al più devono sopportare un modesto contributo sotto forma di caparra per l’utilizzo rispettoso del volume concesso in prestito che va restituito in buone condizioni tale da potere essere utilizzato almeno due-tre utenti diversi, alla riduzione dei continui aggiornamenti dei testi, spesso per parti marginali del loro contenuto che non inficiano la didattica complessiva, anche considerando che i programmi ministeriali quasi sempre non si riescono a completare. Uno scenario che avrebbe anche vantaggi in termini ambientali, mantenendo in vita più a lungo testi che altrimenti finiscono fuori mercato anche dell’usato.

Quanto ai costi, questi potrebbero essere coperti da una compartecipazione sia da parte del ministero che da parte delle scuole e delle stesse famiglie, creando nel giro di due-tre anni dotazioni scolastiche idonee a coprire tutto il ciclo di studi dei vari indirizzi. Si vedrà se il governo Meloni avrà la forza e lungimiranza sufficiente per imboccare questa direzione.

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