sabato 17 Maggio 2025
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    Vanno bene gli obiettivi delle riforme, ma il problema serio è relativo alla spesa dei 193,5 miliardi del Piano, ferma a 63,9 miliardi con ben 130 miliardi da spendere in soli 12 mesi.

    Avanzamento spesa Pnrr quasi ferma secondo la Corte dei conti

    La relazione semestrale della Corte dei conti sull’avanzamento della spesa del Pnrr promuove gli obiettivi del Piano connessi con le riforme, ma evidenzia lo stato di fortissima problematicità relativamente alla spesa dei fondi disponibili.

    Nel secondo semestre 2024 i 67 obiettivi in scadenza risultano tutti conseguiti, raggiungendo così un tasso di avanzamento del 54% nel percorso complessivo (+11 punti rispetto al semestre precedente). «Significativi» sono anche gli avanzamenti segnati sul fronte delle riforme.

    Tuttavia, l’avanzamento finanziario «stenta a mantenere il ritmo prefissato. A fine 2024, il livello della spesa ha superato i 63,9 miliardi, circa il 33% delle risorse del Piano e circa il 73% di quelle che erano programmate entro il 2024». Ma al netto dei crediti d’imposta (piano Transizione 4.0 e Superbonus 110%) il dato scende al 21,9%.

    Sul fronte delle riforme, la Corte evidenzia in particolare i progressi nella regolazione dei contratti pubblici: è stato complessivamente rivisto l’istituto del project financing, sono stati raggiunti i risultati attesi in termini di numero di stazioni appaltanti e centrali di committenza qualificate (42.000 gare effettuate da oltre 3.300 stazioni appaltanti), sono state adottate misure per migliorare la rapidità decisionale nell’aggiudicazione degli appalti attraverso l’individuazione delle pratiche migliori, è stato conseguito l’obiettivo di formazione del personale delle pubblica amministrazione (almeno il 40%).

    Nel solco dell’efficientamento della pubblica amministrazione la relazione cita anche i progressi in tema di semplificazione/digitalizzazione di 235 procedure, nonché quelli nel campo della riduzione dei tempi di pagamento, con l’incremento del personale a tal fine impiegato e l’adozione di un sistema di verifica sull’adeguatezza e tempestività dei processi di almeno 130 pubbliche amministrazioni. È proseguito anche il percorso riformatore nel settore della giustizia che ha visto il raggiungimento dei 2 obiettivi di riduzione del 95% dell’arretrato giudiziario dei tribunali civili di primo e di secondo grado. Numericamente consistente (50) poi il gruppo di obiettivi raggiunti sul versante degli investimenti, in particolare in ambito di cybersecurity e di digitalizzazione della pubblica amministrazione.

    I problemi, molto forti, arrivano dal fronte della spesa: l’incremento registrato nell’ultimo anno è di 18,8 miliardi (+12 punti percentuali sul 2023), solamente il 44% di quanto previsto per il 2024 nel cronoprogramma aggiornato. Il 71% delle misure del Piano con dotazione finanziaria mostra un avanzamento di spesa al di sotto della soglia del 25%, poco meno del 45% non supera un tasso di progresso del 10%.

    «Da ciò – scrive la Corte – emerge con evidenza lo sforzo richiesto negli ultimi semestri del Pnrr a tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione delle iniziative progettuali, per assicurarne la finalizzazione nei tempi previsti, in particolare per gli interventi delle missioni 5 Inclusione e coesione e 6 Salute». E la missione della Salute, già quella meno finanziata delle sette missioni con appena 15,6 miliardi di fondi disponibili, l’avanzamento della spesa è inferiore al 20%, tanto che per raggiungere gli obiettivi prefissi dovrebbe accelerare di ben sette volte il ritmo di spesa, quando lo stato di difficoltà del comparto meriterebbe ben più attenzione per dare ai cittadini l’effettivo diritto all’accesso delle cure, specie sul lato della prevenzione.

    La categoria dei “Trasportisconta «il minor tasso di realizzazione emerso dagli indicatori di categoria» (circa il 13%) secondo la relazione della Corte dei Conti che segnala 4 obiettivi in ritardo che attengono al settore ferroviario e sono di responsabilità del ministero per le infrastrutture e i trasporti retto dal leghista Matteo Salvini.

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